Visualizzazione post con etichetta mondiali di calcio 2010. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mondiali di calcio 2010. Mostra tutti i post

lunedì 12 luglio 2010

Mondiali (9)




da La Gazzetta del 12 luglio 2010 (intendo il titolo qui sotto, il resto dell'articolo è mio):

Quel dannato polpo ce l'ha fatta di nuovo! Con la vittoria della Spagna, in un Mondiale che è stato ottimo per organizzazione un po' meno per il gioco, il vero protagonista rimane lui: il polpo Paul che supera per fama anche Iniesta (autore del gol vittoria). 
Poco importa che la mia tesi che il polpo scelga sempre la bandiera alla destra non sia stata nuovamente smentita, poco importa che la Spagna fosse effettivamente la favorita secondo la maggior parte (la sua vittoria l'avevo prevista anch'io, seppure mi aspettavo un maggiore scarto di risultato). Il polpo Paul si porta a casa l'invidiabile primato di aver previsto il 100% delle vincenti nelle partite su cui è stato chiamato a pronunciarsi. Così ha superato per fama le vuvuzela, il team BJ (una squadra di pornostar che aveva promesso squallidamente del sesso orale a chiunque le avesse seguite su twitter, in caso di vittoria dell'Olanda), Larissa Riquelme (modella paraguayana, notata sugli spalti, che aveva promesso uno spogliarello in caso di vittoria ai quarti della nazionale del suo paese, salvo poi spogliarsi ugualmente nonostante l'eliminazione della squadra), e tutto quel mondo fra gossip e folklore che si porta dietro il Mondiale.
E l'Africa? Sempre in sottofondo, quasi uno scenario lontano, estraneo a tutto questo. Giustamente estraneo, ogni discorso sul continente nero non dovrebbe equivalere alla frivolezza di una pornostar olandese o di un cefalopode. Però se ne poteva parlare, almeno questo sì. Fame, povertà e guerre, interessi, razzismo, malattie: di argomenti ce ne sarebbero stati, e tutti quanti potevano essere portati all'attenzione mondiale, aprendo quanto meno delle parentesi nel contesto disimpegnato di un evento sportivo. Ogni primo passo per cambiare qualcosa, in fondo, è la formazione di una cultura condivisa, che possa essere il via di un mutamento vero e proprio. Ma si è preferito parlare solo d'un polpo.

domenica 11 luglio 2010

Vaticinio

Tiferò Olanda, questa sera, ma credo sinceramente che sarà un trionfo della Spagna. Altro che polpo Paul (che comunque ha predetto la vittoria spagnola, oltre che quella tedesca di ieri sera), provo anche a quantificare il risultato:

SPAGNA - OLANDA: 3 - 0

vediamo se dovrò farmi crescere la barba.. (o i tentacoli da polipo)

giovedì 8 luglio 2010

Mondiali (8)




Con il gol di quel capellone di Puyol, ieri contro la Germania, si è quindi definita la finale di domenica prossima. Ultima partita del Mondiale, e grande respiro di sollievo per la mia compagna: ammetto d'aver abusato della sua pazienza, quest'anno, guardando praticamente tutte le partite, molte delle quali anche in sua presenza. Avrei abusato anche della pazienza dei lettori di questo blog, se ci fossero, dato che sull'argomento ho scritto forse anche troppo. Ma visto che fino a prova contraria questa è ancora casa mia, e che i lettori appunto non ci sono, devo scrivere coerentemente ancora un pensiero (e non può essere nemmeno l'ultimo) sul Mondiale in corso in Sudafrica.
Devo confessare che sono felice di una finale fra Spagna ed Olanda, perché la vincitrice raggiungerà il titolo per la sua primissima volta: avesse vinto ancora il Brasile (già serio candidato anche per il Mondiale 2014, dato che sarà padrone di casa), il conto delle squadre vincitrici sarebbe stato un po' più noioso.
Della preparazione della Spagna già si sapeva, d'altronde arriva da un titolo europeo (che aveva ottenuto dopo aver sconfitto anche l'Italia). Anche l'Olanda era fra le favorite della vigilia, grazie ad un girone di qualificazione giocato su alti livelli. Insieme all'Inghilterra - che mi ha però smentito - era poi una delle squadre su cui avrei scommesso alla vigilia. Mi spiace non aver fatto un editoriale su questo blog, per potermi poi vantare della mia preveggenza; posso solo citare quel vago "però...attenzione all'Olanda!!!" che avevo scritto il 14 giugno.

A proposito di preveggenza, è ormai arci-nota l'epopea del polpo Paul, un cefalopode tedesco che pare avere straordinarie doti divinatorie. In pratica: coloro che ostentano la proprietà umana sull'animale, chi si vanta orribilmente di essere padrone di un essere che la natura vorrebbe in realtà libero di vagare per i mari, preparano al polpo due vaschette, ciascuna con del cibo al suo interno, e con una bandiera a contrassegno. Sulla base di qual è la prima delle vaschette che Paul utilizza per mangiare, viene fornito un pronostico. Dopo il successo già ottenuto negli Europei (con l'85% dei responsi corretti), il polpo è diventato famosissimo proprio nei Mondiali ora in corso, dove è riuscito a pronosticare con correttezza l'esito di tutte le partite della Germania, compresa la vittoria della Spagna di ieri, e quella della Serbia (davvero difficile da prevedere).
La media dei successi del cefalopode è sinora del 100%, avendo indovinato tutti gli esiti degli incontri disputati, ma bisogna specificare (come nessuno fa) che il suo responso è stato chiesto solo per le partite della nazionale tedesca: un totale di sei partite, non una in più. Il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) ha scritto un articolo in cui cerca motivazioni razionali o quasi-scientifiche del fenomeno. Non mi è sembrato del tutto convincente: in realtà credo che la vera motivazione che sta dietro al successo di Paul sia la semplice casualità. Son convinto dell'intelligenza degli animali, spesso enormemente superiore a quella degli uomini; ma in questo caso credo che il polpo abbia solo un enorme culo. In ogni caso, la fama di Paul è aumentata a dismisura, ormai tutti i quotidiani ed i telegiornali riportano le sue gesta, tanto che i suoi "proprietari", invece che lasciarlo tornare nel mare dov'è nato, hanno deciso di sfruttare il successo mediatico per promettere delle predizioni anche sulle due finali di sabato e domenica.
Quel geniaccio di Maurizio Costanzo, dall'alto della sua nota mancanza di gusto, ha anche proposto un tournè del polpo. Credo scherzasse, ma dovrebbe esserci chi proponga che, se riuscirà ad azzeccare anche il risultato di Olanda-Spagna, Paul possa tornare a nuotare libero. Senza più bandiere, senza più telecamere.

PS: tentativo di spiegazione, che vada oltre la semplice casualità? Tralasciando quelli già riportati dal CICAP, io ho notato che - almeno nelle foto che ho visualizzato - il polpo sceglie sempre la vaschetta sulla destra dell'osservatore, quella presumibilmente più vicina. In questo caso, sarebbero quindi i suoi "proprietari" ad essere i veri veggenti, mettendo sempre la bandiera giusta sulla vaschetta in questione...








venerdì 25 giugno 2010

Mondiali (7)


La peggiore Italia di sempre, scrive la Gazzetta. Non si tratta di un eufemismo: è pura verità, avvallata sia dal senso di chi ha guardato le partite, sia dalla statistiche (mai l'Italia era uscita dai campionati del Mondo senza nemmeno una vittoria). Così è, se vi pare; non è la morte di nessuno, abbiamo preso coscienza che i timori della viglia erano davvero fondati. Lippi lascia la panchina - come già si sapeva -, con molte delle colpe che si auto-attribuisce. L'unico eroe rimasto sembra essere Quagliarella, simbolo di quell'orgoglio che ha infiammato l'ultima parte della scorsa gara. Le sue lacrime sono la confessione di chi ancora davvero ci credeva, di chi ha dato l'anima. Lo si prenda da esempio, ora che si deve iniziare a concepire l'idea di una ripartenza. Basta il calcio viziato di chi ha il posto sicuro, per simpatia o abitudine. Rivogliamo un'Italia battagliera, che non si faccia ridicolizzare. Appuntamento agli Europei; mancano solo due anni - c'è quasi tutto da cambiare.

giovedì 24 giugno 2010

Mondiali (6)

Marcello Lippi, due Mondiali con l'Italia. LaPresse
Ebbene ce ne andiamo a casa: o meglio, se ne tornano a casa loro. Quegli Azzurri che in qualche modo ci rappresentano, chi più chi meno. Tre palloni in fondo alla rete, la nostra, Marchetti col mal di schiena a forza di raccoglierli. Errori, errori ed errori, ogni minuto dei primi quarantacinque questa parola scandita dalla voce di Fabio Caressa su SKY. La voglia infinita di lanciare qualcosa al televisore, o di spegnerlo definitivamente. C'è stato dell'orgoglio, delle unghie con cui si è r-iniziato finalmente a graffiare; ma solo nell'ultimo quarto d'ora. Lì l'Italia è stata una squadra da Mondiale. Prima, solo l'ombra di ciò che quanto meno ci si dovrebbe aspettare.
Ha fatto bene a prendersi le responsabilità Lippi, in apertura della conferenza stampa. In parte ha ragione. Ma non c'è solo lui, non conta nemmeno indicarlo come capro espiatorio: lui lascerà una panchina calda ad un altro nome (quello di Prandelli), con ancora molti problemi da risolvere.  Ora ci deve riprendere dalla sbornia del 2006, e riniziare a lavorare serenamente.
Ecco uno degli errori del calcio italiano: in tutti gli studi delle televisioni italiane ci sono ancora le facce del 1982, dei signori di mezza età a cui ancora c'è chi chiede consigli su come vincere. Basta: la vittoria del Mondiale dell'82 è lontana, altrettanto anche quella del 2006. Ora c'è il 2010, e tanta vergogna. Trasformiamola in energia positiva.


dal sito della GAZZETTA:
click to zoom

dal sito del Corriere dello Sport:


dal sito del Bild (GERMANIA):

click to zoom

dal sito della CNN (USA):
click to zoom

dal sito de El Pais (Spagna):

click to zoom

dal sito de L'Equipe (Francia):

click to zoom

dal sito del Times (Inghilterra):

click to zoom

IPSE DIXIT:
Lippi: "è tutta colpa mia. Credevo si qualificassero le prime quattro del girone."

martedì 22 giugno 2010

Aldo Grasso su "Notti Mondiali"

lunedì 21 giugno 2010

Mondiali 2010 (5)

ITALIA - NUOVA ZELANDA: 1-1
C'è un atteggiamento tipicamente italiano, quello disfattista, che viene sempre trasportato anche nel giudizio agli Azzurri. Saran certo motivi culturali quelli che portano gli italiani ad essere sia pessimisti, sia severi nei loro giudizi. Oppure più semplicemente una certa abitudine al peggio, in una situazione politico-sociale che toglie generalmente ogni serenità d'opinione.
Per questo motivo, tornando al discorso meno impegnato del calcio (di cui, per motivi già scritti, mi son ripromesso di parlare in questo mese, nel mio blog), non sorprende che la nazionale di calcio sia sempre accompagnato da cori avversi, proprio da quelli che sono probabilmente i suoi tifosi più accaniti. Un odi et amo che ogni commissario tecnico sa, anche se talvolta finge di non sapere, di dover affrontare. Fa parte un po' del gioco.
Generalmente preferisco non accodarmi a questo disfattismo: invito piuttosto alla prudenza, a giudicare non quelle che sono le premesse, ma l'effettività del gioco. Ma ora non posso fingere più. Non posso scrivere che l'Italia ieri ha giocato bene. Non si tratta più di quel pregiudizio, o giudizio distorto, tipicamente italiano: è obbiettivo che ieri l'Italia ha sofferto, ha giocato male, e la prestazione generale è stata vergognosa.
Non importa che in questo mondiale, se non si guarda all'Argentina ed al Brasile, ogni grande ha fatto male o ha in qualche modo deluso. Si tratta della consolazione dei perdenti. Prima di guardare ai campi altrui, si dovrebbe porre l'attenzione al proprio spogliatoio, riflettendo sulla prestazione di ieri dei vari Camoranesi (tiri a caso e confusione nel campo), Marchisio (perché non è uscito lui, invece di Pepe?), Criscito (un disastro), Cannavaro (colpevole nel gol subito), Gilardino (invisibile), Pazzini (doveva essere risolutivo, non ha combinato nulla), ...
L'atmosfera non è buona. Voci parlano di un gruppo che si sta incrinando, di qualche malumore. Poco importa che matematicamente si può andare ancora avanti; poco importa anche che nel 1982 gli Azzurri passarono il 'gironcino' con solo tre pareggi. Ricordiamo che ieri di fronte avevamo la Nuova Zelanda. Questa volta il coro dei disfattisti fa bene a far sentire la sua voce.

  

PICCOLA RASSEGNA STAMPA:
Corriere dello Sport, forse il più sincero, titola "Azzurri, che pena!", la Gazzetta chiede invece "Lippi tutto qui?", sottotitolando "Italia addormentata, il gioco non si vede". Tuttosport è l'unico che pare già ad un primo sguardo ottimista: titola "Italia, fatti furba!", specificando "Bloccati dalla Nuova Zelanda. Ma il Mondiale si può ribaltare". Speriamo bene.

lunedì 14 giugno 2010

Mondiali 2010 (4)


Va bene, l'avevo scritto. Niente commenti dopo la prima partita. Però due osservazioni: vincere magari avrebbe fatto bene, ma il risultato spesso non dà nessuna indicazione. Il Paraguay si è trovato anche sulla via dei tre punti, ma chi ha davvero giocato bene è l'Italia. Ed è importante. Si può migliorare, anche molto, ma le buone indicazioni ci son state (però...attenzione all'Olanda!!!).

RISULTATI:

ITALIA - PARAGUAY : 1-1
DANIMARCA - OLANDA: 0-2
CAMERUN - GIAPPONE: 0-1

domenica 13 giugno 2010

Mondiali 2010 (3)

Quando una squadra gioca bene è talvolta difficile giudicare se il merito è solo della squadra, o se c’è lo zampino degli avversari. E’ il caso della partita di questa sera, Germania-Australia, praticamente un senso unico a partire dai primi minuti. Grande partita dei tedeschi, ma l’Australia non è stato l’avversario adatto per provare il valore di Klose e compagni. Come sempre, bisogna aspettare. Lo stesso varrà per l’esordio dell’Italia, domani contro il Paraguay. Che ci sia sfiducia è normale, ma anche nel caso di una sconfitta, forse sarebbe meglio aspettare a lanciare gli strali che tutti hanno già in serbo.

RISULTATI:
ALGERIA - SLOVENIA: 0-1
GHANA - SERBIA: 1-0
AUSTRALIA - GERMANIA: 0-4

sabato 12 giugno 2010

Se questo è un portiere...



RISULTATI
COREA DEL SUD - GRECIA 2-0
ARGENTINA - NIGERIA 1-0
INGHILTERRA - STATI UNITI 1-1

venerdì 11 giugno 2010

Mondiali 2010 (3)

per chi legge su facebook: post originale su livingepitaphs.blogspot.com
Dopo le prime due partite del Mondiale sudafricano, c’è da dire una cosa. L’Italia che sembrava così fuori forma, non sembra orientativamente così lontana da quelle che sono le condizioni di Sudafrica, Messico (al di là dell’amichevole), Uruguay e, soprattutto, Francia. Certo, c’è da aspettare Italia-Paraguay, ma se ci si aspettava un inizio esplosivo non c’è stato. O meglio: lo è stato per altri motivi, per la cerimonia inaugurale, per il ballo dei sudafricani dopo la prima marcatura, per le urla e per le vuvuzela. Per il resto, praticamente solo noia (mitigata, come previsto, solo dal commento della Gialappa's).

Risultati:
GIRONE A
Sudafrica - Messico: 1 - 1
Francia - Uruguay: 0 - 0

I Mondiali e la Gialappa's


per chi legge su facebook, questo post è stato originariamente pubblicato sul mio blog: http://livingepitaphs.blogspot.com

Ebbene ci siamo.
Con oggi si apre la stagione del campionato mondiale, un mese di sfide. E di commenti, opinioni, litigi, tifo.
A fronte di orde di entusiasti, non pochi sono quelli che già non ce la fanno più. E' la popolazione di chi del calcio può farne decisamente a meno, o di chi lo osserva con minore coinvolgimento di chi è davvero tifoso. Ne ho parlato nell'introduzione al mio ultimo editoriale: per tutte queste persone smarcarsi dall'ossessione mediatica sarà praticamente impossibile. Non solo perché le urla dei vicini - se non si è degli eremiti - quanto meno annunceranno ogni gol della nostra Nazionale; ma anche perché ogni quotidiano già da qualche tempo occupa molte delle sue pagine per parlare del Mondiale. Non basterà nemmeno saltarle, perché nei bar si parlerà di calcio, sugli autobus se ne parlerà, nei blog, nelle trasmissioni televisive.... E nelle radio.
Arriviamo al capitolo radiofonico, appunto (anche se di tutto questo, lo ripeto, avevo accennato nel mio precedente intervento). La soluzione per chi non vive di calcio, ma che vuole magari seguirlo quanto meno per rimanere informato sull'attualità senza esserne ossessionato; o chi vuole sdrammatizzarne i contenuti, la soluzione da anni si chiama Gialappa's Band.
Imitata ma mai eguagliata, questa compagine composta da Carlo Taranto, Giorgio Gherarducci e Marco Santin, sono una sorta di tradizione sia per molti radioascoltatori, sia per chi alla radio si avvicina solo in queste occasioni. La fama del gruppo deriva dalle trasmissioni televisive, dove hanno tenuto battesimo a personaggi del calibro di Paola Cortellesi, Fabio De Luigi, Lucia Ocone, Aldo-Giovanni&Giacomo, Maurizio Crozza, Marcello Cesena, Ugo Dighero (ma la lista potrebbe continuare ancora..), ma è in radio che i nostri danno il massimo.
Sono diventati una sorte di tradizione, dicevo, ma che quest'anno rischiava di saltare. Il direttore di Radio2, Flavio Mucciante, in una imprecisata riorganizzazione aziendale ha infatti calato la ghigliottina sull'appuntamento, fornendo delle motivazioni che hanno suscitato non poche risate.
Tralasciando però i commenti sulla condotta aziendale del direttore, è notizia degli ultimi giorni che la Gialappa's ha trovato rifugio su Radio Deejay, dove condurrà una fascia quotidiana dalle 13 alle 14. La notizia, accolta dal web con gioia, aveva però i contorni di una certa delusione, in quanto sarebbe mancata la vera e propria cronaca agli incontri del Mondiale, che con i suoi toni dissacranti permetteva alla Gialappa's di dare il massimo.
Il colpo di scena è arrivato due sere fa, quando RTL 102.5 ha finalmente annunciato che ospiterà il trio per la cronaca della maggior parte degli incontri (le partite delle 16 e delle 20, ad eccezione di quelli dell'Italia, che prevedono una cronaca istituzionale).
Marco Santin in particolare, come ha ricordato anche Linus - direttore artistico di radio DJ, qui: http://linus.blog.deejay.it/2010/06/10/mai-dire-mai/ -, farà un vero e proprio record: dalle 11 alle 12.10 conduce in coppia con Nicoletta Simeone il programma 'Grazie Per Averci Scelto' su Radio2. Dalle 13 alle 14 sarà su Radio Dj. Alle 16 e alle 20 su RTL 102.5.
I fans, protagonisti di un vero e proprio movimento popolare a favore della Gialappa's (una vera e propria rivolta, che trova il suo apice nel sito http://gialappasblog.splinder.com/ dove si possono ritrovare anche tutte le informazioni qui solo riassunte), sono così soddisfatti più delle loro segrete speranze. Così anche chi vuole evadere un po'dalla monotonia degli incontri.

Un piccolo commento finale, al di là del discorso mondiale, va però alla trasmissione "Grazie Per Averci Scelto", che ho nominato sopra. Proprio contro le logiche imprenditoriali, e sinceramente anche poco sensate, del direttore di Radio2, i responsabili del programma hanno deciso di non rinnovare il contratto. Seguo "Grazie Per.." da ormai quasi due anni, e proprio per come il programma è gestito ho la sensazione illusoria di esserne parte. La speranza è che il gruppo che tanta compagnia mi ha tenuto possa trovare spazio altrove, proprio come ha fatto la Gialappa's. A loro, in ogni caso, va il mio ringraziamento per ciò che finora hanno fatto.

lunedì 7 giugno 2010

Mondiali 2010 (2)


Il Mondiale è innanzitutto una concentrazione mediatica fuori dal comune. Basta seguire i palinsesti che si vanno a formare, sia nelle televisioni, sia in radio. SKY offrirà una copertura completa, al limite del voyeurismo. La RAI risponde come può, coprendo con la diretta metà delle partite (più o meno), e con una serie di trasmissioni con una cricca di opinionisti odiosi.
In radio lo stesso. Radiorai ha l'esclusiva, ma il direttore di Radio2 ha avuto la brillante idea di non confermare la Gialappa's Band, che era l'alternativa dissacrante al Mondiale istituzionalizzato. Ne ha approfittato radio DJ, che li ha "acquistati" per una fascia quotidiana dalle 13 alle 14 (ma in molti sperano che si daranno anche alla cronaca). RTL 102.5 farà di più: ha acquistato i diritti per poter fare una cronaca diretta, con collegamenti dal Sudafrica, di gran parte degli incontri.
All'estero sarà più o meno lo stesso, se poi iniziassimo a considerare la carta stampata e, soprattutto, il web (questo blog è una piccolissima goccia in un oceano inestimabile).. beh, per enunciare una lista completa impiegheremmo più dei minuti che saranno effettivamente impiegati nei campi di gioco.
Un esempio di come la copertura mediatica possa essere anche deleteria è l'episodio che sta dividendo in questi giorni in internet; esso riguarda il centrocampista della Juventus e della nazionale italiana Marchisio, che prima dell'incontro ITALIA-SVIZZERA (fra parentesi finito sull'1 a 1) avrebbe cantato l'inno modificando le parole, e cantando "..DELL'ELMO DI SCIPIO, CHE SCHIAVO DI ROMA LADRONA IDDIO LA CREO''".. ( http://www.youtube.com/watch?v=YgsGnCD2JQw )
Ecco: questa copertura mediatica per un mese raggiungerà l'ossessione, causando crisi di nervi per coloro che del calcio si disinteressano completamente. Beh, se queste persone ne approfittassero per spegnere la televisione e leggere un bel libro, sarebbe quanto meno un primo effetto positivo della situazione qui sopra.
Ma un altro aspetto, complementare ma ben diverso, è centrale nella competizione di quest'anno. Finalmente il Mondiale approda in Africa, chiaramente nel suo Paese più evoluto dal punto di vista innanzitutto economico. Ma un paese che nel suo passato anche recente ha vissuto una storia drammatica, ancora non del tutto emarginata.
Non è certo imponendo un modello occidentale, o travasando la dubbia sportività del calcio che si risolvono i problemi (che poi in altri paesi sono ancor più gravi).
Ma puntando i riflettori su un continente spesso visto come la discarica del mondo, facendolo sentire in qualche modo più vicino a noi, si potrebbero aprire gli occhi a qualcuno. Il divario culturale potrebbe venir vissuto finalmente come una differenza di specificità locali, e non più come un'erronea gerarchia fra un cosiddetto popolo evoluto ed uno ancora retrogrado. Il movimento culturale è un primo passo per un cambiamento vero. E' triste che si debba confidare in una manifestazione ludica, e spesso triviale, come il Mondiale di Calcio per avere la speranza di una sorta di rivoluzione culturale. Speranza che fra l'altro probabilmente rimarrà vana, sotto l'abisso dei gossip che cancellerà ciò che di utile ed impegnato si potrebbe ricavare dall'evento.

sabato 5 giugno 2010

Mondiali 2010 (1)



E' la prima volta che scrivo di calcio sul mio blog (che, per chi legge su facebook o twitter, è raggiungibile all'indirizzo livingepitaphs.blogspot.com), probabilmente perché non ne sono fanatico, o forse perché do priorità ad altri interessi - soprattutto quando è il momento di depositare nel web dei commenti o delle riflessioni.
Il bello, o il brutto, dei Mondiali è proprio questo: persone che fino a ieri magari seguivano poco il calcio, di punto in bianco, per una sorta d'istintivo senso di appartenenza, iniziano a sentirsene partecipi. Normalmente con la loro piena volontà; talvolta invece perché non si può farne a meno: volenti o nolenti, anche solo per le urla dei vicini, si è tutti coinvolti. Forse è triste che succeda solo per una competizione sportiva, ma tant'è.
Al di là quindi di questo obbligo alla partecipazione, che io sento come istintivo da quando nel 1994 seguì coscienziosamente i miei primi Mondiali (ma addormentandomi prima dei fatidici rigori di Italia-Brasile, che vidi il giorno dopo in replica), ho deciso di iniziare a parlarne perché credo sia poi bello, a distanza di quattro anni, tornare a leggere le considerazioni fatte 'a caldo'. Lo vorrei fare oggi riguardo i miei pensieri del 2006, quando l'Italia ebbe la capacità e la fortuna di vincere. Purtroppo il blog che gestivo allora, che è ancora raggiungibile (sebbene in parte me ne vergogni), contiene solo qualche misero insulto alla Germania - datato 5 luglio -, ed un banale CAMPIONI DEL MONDOx4, del 10 luglio (vedi sopra).

Questa volta invece cercherò di unirmi al carrozzone degli opinionisti, lasciando il mio pensiero ogni volta che mi andrà di farlo.
Partiamo quindi da questo pre-Mondiale; manca meno di una settimana al suo inizio ufficiale, una decina di giorni all'esordio italiano, ma già piovono le critiche. Quasi unanimi.
E' un po' la caratteristica del tifo italiano, un odi et amo viscerale, la capacità di criticare sempre e comunque (salvo poi quando si vince. In quel caso si salta tutti in compagnia sul carro del vincitore). Gli Azzurri hanno messo del loro, esordendo in amichevole contro il Messico, giocando male e perdendo (2-1). Oggi ci sarà un'altra amichevole contro la Svizzera; chissà, mi aspetto andrà comunque male.
Beh, giusto il diritto di critica: ma non è il caso forse di aspettare? Per quanto mi riguarda, ogni commento, ogni critica, ogni elogio, lo dispenserò solo a partire dalla sera del 14 giugno. Sempre su questo blog.