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domenica 20 febbraio 2011
[SANREMO 2011 (4)] - Ha vinto Vecchioni
.. ma forse il merito è di Elisabetta Canalis. La critica non le ha dato giustizia, nessuno ha riconosciuto che senza la Canalis nessuno avrebbe capito Vecchioni mentre cantava 'stanno uccidendoci il pensiero'. La Canalis era la prova-provata di un pensiero ucciso, di un cervello piatto.
Vecchioni la dovrebbe ringraziare. Con qualche lezione di cultura generale.
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sanremo
venerdì 18 febbraio 2011
[SANREMO 2011 (3)] - Critico di sta cippa
M'improvviso critico musicale, senza alcuna competenza, e do i voti alle canzoni di Sanremo (con qualche piccolo commento).

PATTY PRAVO
IL VENTO E LE ROSE
voto: 2
Ha perso le sibilanti, gran parti delle vocali. Assomiglia all'uomo del Similaun, tenuto in vita con chili di sostanze chimiche ed interventi chirurgici. Uno dei tanti casi in cui una cantante trova spazio solo per il nome che ha.

MODA' con EMMA
ARRIVERA'
voto: 6
Probabilmente la canzone che vincerà Sanremo. Abbastanza furba, ma si prende la sufficienza perché, in confronto al resto, è un capolavoro (al resto di Sanremo, s'intende). Ha una buona invenzione melodica, che ri-attualizza una tipica canzone italiana. La sentiremo nelle radio, e non la sopporteremo più.

LUCA MADONIA con FRANCO BATTIATO
L'ALIENO
voto: 6
Anche questa al di sopra della media, ma prende la sufficienza solo per la straordinarietà evocativa di Battiato. Senza il suo intervento sarebbe stato un 5.

GIUSY FERRERI
IL MARE IMMENSO
voto: 4
Prova a giocare sul rock, su quell'universo che aveva già in parte esplorato con 'La Scala'. Ad un primo ascolto sembra quasi carina (la canzone), ma lei dovrebbe smettere di andare in maschera con la voce. Altrimenti sembra un vinile che salta. E poi il ritornello sembra non arrivi mai, sembra ci sia un eterno ponte. E passa via, lasciando un po' di orticaria ai maroni.

LA CRUS
IO CONFESSO
voto: 4
Una palla immane nelle strofe. Prende due voti perché il ritornello risolleva un po' la canzone: peccato che si sia sentito mille volte. Altri due voti perché la cantante lirica, sul finale, fa ridere per le sue espressioni facciali. Scimmiottano Nicola Piovani.

ANNA OXA
LA MIA ANIMA D'UOMO
voto: 0
Uno scempio. Non si capisce come possa esser stata introdotta, la prima serata, sulle notte di Back In Black. Tutto questo lo scrivo per cercare d'imbastire un commento, perché sulla canzone non si può dire nulla. Il testo non si capisce, la melodia si avventura in cromatismi assurdi. Sembra un horror.

TRICARICO
TRE COLORI
voto: 2
Sarebbe stata una bella canzone, se l'avessero cantata allo Zecchino D'Oro.

NATHALIE
VIVO SOSPESA
voto: 6.5
Voce particolare, avrei preferito un pezzo più rock. Ma è arrangiato bene, e meriterebbe almeno il podio. Il problema è forse che assomiglia un po' troppo alla canzone con cui ha vinto X factor.

AL BANO
AMANDA E' LIBERA
voto: 0
Insopportabile. Ha provato a portare un testo impegnato, che in effetti è meglio di altri. Ma è pura demagogia.

LUCA BARBAROSSA e RAQUEL DEL ROSARIO
FINO IN FONDO
Voto: 5
Il testo più banale di sempre: vado su su su, cado giù giù giù. Da solo varrebbe un 2, prende un 5 perché è a Sanremo, e tutto sommato ha una buona melodia.

ROBERTO VECCHIONI
CHIAMAMI ANCORA AMORE
Voto: 7
Una poesia. Merita di stravincere. Peccato che a Sanremo, del testo, riescono a comprendere solo la parola 'Amore'.

ANNA TATANGELO
BASTARDO
voto: 2
Nella mia vita mi mancava solo di vedere la Tatangelo dark, che canta una canzone che inizia col riff hendrixiano. Prova a sorprendere, ma viene fuori la tatangeleria e la gigidalessieria. Vade retro.

MAX PEZZALI
IL MIO SECONDO TEMPO
voto: 4
La prima serata entra introdotto da 'Jump' dei Van Halen. Ha una giacca che sembra uscito da un centro sociale, occupato in una discarica. Poi è la solita canzonetta da Pezzali. Rivoglio gli 883!

DAVIDE VAN DE SFROOS
YANEZ
voto: 6
Ironica, bella l'idea di provare il dialetto. E' una canzone folk, che merita almeno la sufficienza.
(a tutti questi voti, dovete toglierne 3, se prendete le canzoni da sole, al di fuori del contesto di Sanremo).

PATTY PRAVO
IL VENTO E LE ROSE
voto: 2
Ha perso le sibilanti, gran parti delle vocali. Assomiglia all'uomo del Similaun, tenuto in vita con chili di sostanze chimiche ed interventi chirurgici. Uno dei tanti casi in cui una cantante trova spazio solo per il nome che ha.

MODA' con EMMA
ARRIVERA'
voto: 6
Probabilmente la canzone che vincerà Sanremo. Abbastanza furba, ma si prende la sufficienza perché, in confronto al resto, è un capolavoro (al resto di Sanremo, s'intende). Ha una buona invenzione melodica, che ri-attualizza una tipica canzone italiana. La sentiremo nelle radio, e non la sopporteremo più.

LUCA MADONIA con FRANCO BATTIATO
L'ALIENO
voto: 6
Anche questa al di sopra della media, ma prende la sufficienza solo per la straordinarietà evocativa di Battiato. Senza il suo intervento sarebbe stato un 5.

GIUSY FERRERI
IL MARE IMMENSO
voto: 4
Prova a giocare sul rock, su quell'universo che aveva già in parte esplorato con 'La Scala'. Ad un primo ascolto sembra quasi carina (la canzone), ma lei dovrebbe smettere di andare in maschera con la voce. Altrimenti sembra un vinile che salta. E poi il ritornello sembra non arrivi mai, sembra ci sia un eterno ponte. E passa via, lasciando un po' di orticaria ai maroni.

LA CRUS
IO CONFESSO
voto: 4
Una palla immane nelle strofe. Prende due voti perché il ritornello risolleva un po' la canzone: peccato che si sia sentito mille volte. Altri due voti perché la cantante lirica, sul finale, fa ridere per le sue espressioni facciali. Scimmiottano Nicola Piovani.

ANNA OXA
LA MIA ANIMA D'UOMO
voto: 0
Uno scempio. Non si capisce come possa esser stata introdotta, la prima serata, sulle notte di Back In Black. Tutto questo lo scrivo per cercare d'imbastire un commento, perché sulla canzone non si può dire nulla. Il testo non si capisce, la melodia si avventura in cromatismi assurdi. Sembra un horror.

TRICARICO
TRE COLORI
voto: 2
Sarebbe stata una bella canzone, se l'avessero cantata allo Zecchino D'Oro.

NATHALIE
VIVO SOSPESA
voto: 6.5
Voce particolare, avrei preferito un pezzo più rock. Ma è arrangiato bene, e meriterebbe almeno il podio. Il problema è forse che assomiglia un po' troppo alla canzone con cui ha vinto X factor.

AL BANO
AMANDA E' LIBERA
voto: 0
Insopportabile. Ha provato a portare un testo impegnato, che in effetti è meglio di altri. Ma è pura demagogia.

LUCA BARBAROSSA e RAQUEL DEL ROSARIO
FINO IN FONDO
Voto: 5
Il testo più banale di sempre: vado su su su, cado giù giù giù. Da solo varrebbe un 2, prende un 5 perché è a Sanremo, e tutto sommato ha una buona melodia.

ROBERTO VECCHIONI
CHIAMAMI ANCORA AMORE
Voto: 7
Una poesia. Merita di stravincere. Peccato che a Sanremo, del testo, riescono a comprendere solo la parola 'Amore'.

ANNA TATANGELO
BASTARDO
voto: 2
Nella mia vita mi mancava solo di vedere la Tatangelo dark, che canta una canzone che inizia col riff hendrixiano. Prova a sorprendere, ma viene fuori la tatangeleria e la gigidalessieria. Vade retro.

MAX PEZZALI
IL MIO SECONDO TEMPO
voto: 4
La prima serata entra introdotto da 'Jump' dei Van Halen. Ha una giacca che sembra uscito da un centro sociale, occupato in una discarica. Poi è la solita canzonetta da Pezzali. Rivoglio gli 883!

DAVIDE VAN DE SFROOS
YANEZ
voto: 6
Ironica, bella l'idea di provare il dialetto. E' una canzone folk, che merita almeno la sufficienza.
(a tutti questi voti, dovete toglierne 3, se prendete le canzoni da sole, al di fuori del contesto di Sanremo).
mercoledì 16 febbraio 2011
[SANREMO 2011 (2)] - Mah!
Avevo promesso di scrivere puntualmente degli articoli su Sanremo, ma credo di non farcela. Perché della serata di ieri, che eppure ho guardato, mi è rimasto poco (troppo poco). Tre sole canzoni che ritengo sopra la media (cito però solo quella di Vecchioni che ha anche il merito di un testo intelligente), ma nessuna che al primo ascolto ha lasciato veramente il segno. Una conduzione piatta, vittima della tensione, con un'imbarazzante "prestazione" del duo Belen-Canalis.
Gli unici a salvarsi, Luca e Paolo, che hanno insegnato come far ridere, mantenendo però anche un buon profilo, al di sopra della banalità che colpisce generalmente i comici sul palco dell'Ariston.
Continuando così, non credo scriverò altro dell'argomento sul blog, se non dopo la serata finale.
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martedì 15 febbraio 2011
[SANREMO 2011 (1)] - Sanremo è sempre Sanremo?
Diciamolo: i miei gusti musicali sono un po' particolari. Lo devo dichiarare: mi piacciono quei generi un po' di nicchia, dalla musica classica al fusion, dal blues all'heavy metal (quest'ultimo genere è quello di cui più sono esperto e affine). Ma ascolto poco, anzi molto poco, di quei generi definiti genericamente come 'commerciali': di per sé fatico persino a comprendere certi gusti che portano orde di persone ad amare le canzoni di classifica. Non mi piacciono i vari Adele, Fabri Fibra o Marco Mengoni: nomi in cima alle hit parade italiane e di cui, volente o nolente, sono a conoscenza, ma di cui mai comprerei un disco. Faccio parte di quegli amanti della Musica un po' nostalgici, che non riescono ad identificarsi nel moderno business discografico; che in un negozio di dischi si avventurano nelle sezioni 'CLASSIC', 'VINTAGE', 'OLD'. In questo forse sono un po' particolare; anche se so che molti sono come me.
Eppure, sin da bambino, attendo la settimana di Sanremo con grande attenzione. Perché, come sempre, amo criticare con coscienza. Ora verserò le mie critiche, i miei commenti, magari persino i miei apprezzamenti in questo blog. Come avevo fatto l'anno scorso (qui), ma questa volta con una maggiore quantità di commenti. D'altronde, volenti o nolenti, l'argomento sanremese è di straordinaria attualità, in una società vessata da disgrazie sociali, economiche e - soprattutto - politiche. Ben venga un po' di disimpegno; speriamo non sia una distrazione da questioni più importanti (oggi il premier Silvio Berlusconi è stato, finalmente, rinviato a giudizio con rito abbreviato), né un nuovo frutto della spazzatura mediatica d'oggigiorno.
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domenica 21 febbraio 2010
Sanremo 2010 ed il principe di sta fava..
« Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda "Io tu e le rose" in finale e ad una commissione che seleziona "La rivoluzione". Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi. » |
Notte tra il 26 ed il 27 febbraio 1967, Hotel Savoy, a Sanremo. A scrivere queste parole, a quanto pare, fu Luigi Tenco. Poco dopo si sarebbe sparato, sempre secondo una versione ufficiale, che qualcuno fra l'altro ancora mette in dubbio. Sono passati più di quarant'anni, eppure il cosiddetto Festival della Musica Italiana ancora si accompagna di critiche, in un certo senso così vicine a quei giorni.
La vicenda che quest'anno tiene banco - oltre alla nota squalifica di Morgan per "apologia all'uso di droghe" - è la partecipazione di Pupo, con Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia ed il tenore Canonici. La canzone dell'amabile trio, un inno fra il patriottico ed il nazionalista, non solo è stata ammessa in concorso (a differenza delle opere di, fra gli altri, Zucchero, che aveva scritto per Mietta, o Cristiano De Andrè), ma - attraverso il voto popolare - si è classificata seconda.
Ciò che personalmente mi sorprende non è poi solo la partecipazione del nipote di Umberto II (e non perché è un Savoia, ma perché - bastava sentirlo - non è un cantante), ma il fatto che il pubblico abbia votato una canzone che fa schifo. Tutto ciò mi porta a due ipotesi:
number one - gli amabili savoiardi hanno investito parte del loro capitale in ricariche telefoniche, e si sono bruciati le dita (loro, o più probabilmente, di qualche servo-plebeo) in sms;
number two - il pubblico di votanti è un pubblico di deficienti.
Con buona pace di Canonici (lui sì sa cantare, ma probabilmente ha un basso senso del pudore), credo che per far arrivare seconda quell'aborto di "Italia Amore Mio" sia stata necessaria la congiunzione dei due fattori che ho sopra sintetizzato.
Poco importa, questa canzone scivolerà facilmente nell'oblio, come - mi aspetto - quella del vincitore Scanu (che nel curriculum vanta la partecipazione di Amici, dove non ha nemmeno avuto la decenza di vincere). Perlomeno ieri nessuno si è sparato, ma gli orchestrali - che di musica ne sanno - hanno strappato gli spartiti. Quel secondo posto del Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (sì, è sempre Emanuele Filiberto) è, più che un insulto ideologico, un'offesa alla dea Musica.
Ma Sanremo è il posto dove il pubblico ha eliminato Tenco, ed ha portato in finale Io e te le rose. Bisogna accettarlo, nella convinzione che le radio e le vendite premieranno le vere canzoni vincitrici del festival (quelle di Noemi, Irene Grandi e Malika Ayane).
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