lunedì 10 gennaio 2011

Borghezio e le sue stronzate

Esistono provocazioni che colgono il segno, nella loro anche stupidità, riescono a far parlare del personaggio che le ha poste. C'è chi ci gioca, come il Povia di 'Luca era Gay'. Ma ci sono provocazioni che superano il confine, e divengono 'stronzate'. Ecco: quella di Borghezio oggi ("L'Abruzzo? è un peso per l'Italia, dopo il terremoto") è solo una stronzata. Non dovrebbe trovare spazio su siti e giornali, e nemmeno sul mio blog (ci casco anch'io). Semplicemente, gli uditori diretti di questa stronzata dovrebbero rispondere indignati, quale sia il loro colore politico, "COSA STAI DICENDO?".
Ecco, io non sono Borghezio, e me ne vanto. Ma se fossi in lui, chiederei scusa all'intelligenza altrui (di tutti tranne "me"), e tacerei per sempre. Ha superato il limite, ed un Paese giusto dovrebbe farglielo capire, innanzitutto smettendo di ascoltarlo. "C'è Borghezio, vuole parlare, andiamocene."

Si possono avere sessantatré anni, ed essere così stronzi?

giovedì 6 gennaio 2011

Apple lancia l'App Store per Mac

Sulla linea di una formula già di successo per iphone ed ipad, la Apple ha lanciato quest'oggi il tanto atteso Mac-App Store. Il concetto è molto semplice: con un aggiornamento automatico di sistema, è stato introdotto un nuovo programma, che non è altro che un negozio virtuale. Una vetrina dove si trovano applicazioni dagli usi più svariati, e dai prezzi diversi (ma in genere molto contenuti, alcuni persino gratuiti). Per acquistarli ed installarli basta un solo click: da quel momento, ogni nuovo aggiornamento verrà automaticamente integrato al programma, senza la necessità di acquistare supporti esterni (addio a cd e dvd). Chiaramente, il tentativo è quello di rispondere ad uno dei pregi maggiori di Linus: l'aver sempre a disposizione una quantità enorme di programmi facilmente integrabili al proprio sistema, senza la necessità di acquisti nei negozi. Ma il mac non permette l'integrazione solo di applicazioni distribuite gratuitamente, ma anche di programmi veri e propri, venduti con scopi di lucro. Ma la vera novità sta proprio in questo: grazie alla nuova vetrina, le vendite dei programmi aumentano, e di conseguenza le aziende hanno accettato di abbassare i costi. Un programma che fino a ieri costava anche il 30% in più, ora viene distribuito a più persone, con un prezzo più contenuto. Per molti questa non è una grandissima innovazione, soltanto un modo più semplice di ottenere ciò che già mac offriva. La realtà è che ora i programmatori sono spinti a creare ed offrire nuovi programmi o programmi di altri supporti (molte sono le apps importate da iphone ed ipad, con le migliorie che il nuovo sistema permette), consentendo una personalizzazione sempre maggiore del sistema operativo. Così si risponde anche al timore dei nuovi clienti, spaventati dal fatto che non troveranno per Mac i programmi di cui si servono su Windows. E, a proposito del sistema operativo di casa Microsoft, si crede verosimilmente che sarà costretto a copiare l'idea di Apple.

mercoledì 5 gennaio 2011

A contro B

Utilizzando i ben noti social network, ultimamente mi son accorto di un atteggiamento diffuso. Forse era già presente da tempo, ma l'ho notato solo di recente, perché ci son cascato sempre più anch'io. E' il bipartitismo esasperato: il voler opporsi ad una supposta fazione avversa a tutti i costi, esaltando la propria in maniera tale da non concepire posizioni diverse. Credo l'influsso derivi da una spettacolarizzazione della politica: un bipartitismo che estremizza le ideologie, e che trasforma salotti televisivi - di dubbia intelligenza - in campi di battaglia. E così, poi, nella vita di tutti i giorni: gattofili contro cinofili, windows contro apple, iphone contro android, jazzisti contro metallari, vecchi contro giovani, lavoratori contro studenti, polentoni contro terroni, italiani contro stranieri, etcetera. Tutto questo in un venir meno della bellezza delle contaminazioni, dell'esaltazione delle diversità, e - soprattutto - del rispetto per i gusti e le peculiarità altrui. E' un pericolo sociale che si sta connaturando sempre più negli istinti delle genti, e che mi rattrista e spaventa allo stesso tempo.

PS: questo era il post n.100. Direi che posso dirmi soddisfatto: sto riuscendo ad aggiornare con costanza il blog; ed ho perfino attirato i commenti di qualche incauto visitatore occasionale!

martedì 4 gennaio 2011

Dubbi esistenziali (1)


Ho alcuni dubbi esistenziali.. cercherò di esporli col tempo in questo blog. Ecco il primo.

Sono felice utilizzatore di MacOS, ma ho vissuto anni in infelice compagnia di WindowsVista. Ebbene: ogni qualvolta - ed accadeva sin troppo spesso - un programma aveva un problema e doveva essere riavviato, mi appariva una finestra in cui mi si chiedeva di inviarne un report alla Microsoft. Punto primo: Microsoft ha mai ricevuto i miei report? Punto secondo: se io ne inviavo tanti, quanti ne riceve ogni minuto da tutto il mondo? Punto terzo: perché se il mio sistema operativo, regolarmente pagato, aveva tanti problemi - e testimonianza ne erano proprio i miei report - mai nessuno si è degnato di scrivermi un'e-mail per chiedermi quanto meno scusa? non dico risolvere i problemi, sarebbe stata troppo grazia. Se qualche impiegato di Microsoft volesse rispondermi, leggerò il suo messaggio da iMail.

domenica 2 gennaio 2011

MMXI


"Perché sono stanco, come se fossi in viaggio da sempre?"

Scrivo il tradizionale pensiero per l'anno nuovo (come nel 2009 e nel 2010) con un umore un po' strano. Sarà la stanchezza di una bellissima giornata, con le emozioni che si è portata con sé. Sarà sempre questa sensazione di dover riscrivere le stesse cose degli anni scorsi: che nulla è veramente cambiato, che mi mantengo lì sull'orlo d'un trampolino che non posso saltare. Saranno mille altre cose, compresa quella sensibilità di cui a volte farei volentieri a meno. Però inizio ad essere un po' stufo. Non è forse caratteristica dei ventenni essere stufi? Ed io ventenne lo sono, ventitreenne ad esser preciso, con tutto quel bagaglio d'insicurezza che caratterizza chi vede il futuro sempre in bilico. Uno studente, fra l'altro. Un umanista, per giunta. Quasi rassegnato a dover essere su quell'orlo di trampolino di cui scrivevo prima.
Ma ora sono stanco; stanco di dover sempre dire che il 2010 non è stato poi così diverso dal 2009. Un anno pieno di tante cose, emozioni, bei momenti, risate e lacrime. Ma in cui nulla di me è all'apparenza mutato. Voglio tenere ciò che di costante adoro, la mia ragazza innanzitutto. Ma poi voglio anche decidermi a dare uno scossone, a provare a fare qualche tuffo. O riuscirò finalmente a nuotare nel mare, o mi romperò delle ossa. Ma il primo di gennaio del 2012, a dodici mesi dalla fine del mondo (a cui ovviamente non credo), vorrei poter scrivere che c'è qualcosa di diverso. Che qualcosa si sta muovendo.
Cosa? Non lo so ancora, ho appena iniziato l'anno nuovo.