domenica 31 maggio 2009

Ultimi libri e articoli letti


Mi piace talvolta fare un elenco, sia come piccola soddisfazione curriculare, sia soprattutto come traccia che leggerò volentieri nel tempo..

ULTIMI LIBRI E ARTICOLI LETTI
Marco Bettalli, Anna Lucia D'Agata, Anna Magnetto
Storia Greca
Carocci Editore, 2006
Oswyn Murray
La Grecia delle Origini
Bologna: Il Mulino, 2001
Michele Faraguna
Alessandro Magno tra Grecia e Asia
in Storia d'Europa e del Mediterraneo
Salerno Editore, 2007
Antonietta Marini
Civiltà Micenea e Civiltà Greca: Continuità/Discontinuità
in Storia d'Europa e del Mediterraneo
Salerno Editore, 2007
Dario Fo
L'Apocalisse Rimandata (ovvero Benvenuta Catastrofe)
Guanda, 2007
Oscar Wilde
Il Ritratto di Dorian Gray
Classici Mondadori
Horace Walpole
Il Castello d'Otranto
Jacques Le Goff
Alla Ricerca del Medioevo
Laterza
Simon Price
Le Religioni dei Greci
Il Mulino
Stephen King
Blaze
Sperling&Kupfer
Stephen King
On Writing
Sperling&Kupfer

martedì 19 maggio 2009

Ai bordi della strada

L’idea che lo sforzo creativo e le sostanze che alterano la mente siano strettamente legate è una delle grandi mistificazioni pop-intellettuali del nostro tempo. I queattro scrittori del ventesimo secolo il cui lavoro è soprattutto responsabile di questa mitologia sono probabilmente Hemingway, Fitzgerald, Sherwood Anderson e il poeta Dylan Thomas. Sono gli autori a cui dobbiamo principalmente la nostra visione di una landa esistenziale di lingua inglese, dove le persone si sono isolate individualmente in un’atmosfera di strangolamento emotivo e disperazione. Sono concetti molto familiari alla maggioranza degli alcolisti; la reazione comune a essi è divertita sufficienza. Lo scrittore tossicodipendente è nient’altro che un tossicodipendente, sono tutti in altre parole comunissimi ubriaconi e drogati. La pretesa che droghe e alcool siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata auto giustificativa. L’ho sentito dichiarare anche a conducenti alcolisti di spazzaneve, che bevono per zittire i demoni. Non importa se sei James Jones, John Cheever o un barbone avvinazzato che russa alla Penn Station; per un intossicato, il diritto al liquore o alla droga che ha scelto va semplicemente preservato a tutti i costi. Hemingway e Fitzgerald non bevevano perché erano creativi, diversi o moralmente deboli. Bevevano perché è quello che fanno gli alcolisti. Probabilmente è vero che le persone creative sono più vulnerabili di altri all’alcolismo e alla dipendenza dagli stupefacenti, e allora? Siamo tutti uguali quando vomitiamo ai bordi della strada.

[S. King, On Writing, Sperling & Kupfer, 2001, pp. 92-93]

Dedicato a chi ancora si autogiustifica. Non a me stesso, per fortuna.