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venerdì 25 giugno 2010
Mondiali (7)
La peggiore Italia di sempre, scrive la Gazzetta. Non si tratta di un eufemismo: è pura verità, avvallata sia dal senso di chi ha guardato le partite, sia dalla statistiche (mai l'Italia era uscita dai campionati del Mondo senza nemmeno una vittoria). Così è, se vi pare; non è la morte di nessuno, abbiamo preso coscienza che i timori della viglia erano davvero fondati. Lippi lascia la panchina - come già si sapeva -, con molte delle colpe che si auto-attribuisce. L'unico eroe rimasto sembra essere Quagliarella, simbolo di quell'orgoglio che ha infiammato l'ultima parte della scorsa gara. Le sue lacrime sono la confessione di chi ancora davvero ci credeva, di chi ha dato l'anima. Lo si prenda da esempio, ora che si deve iniziare a concepire l'idea di una ripartenza. Basta il calcio viziato di chi ha il posto sicuro, per simpatia o abitudine. Rivogliamo un'Italia battagliera, che non si faccia ridicolizzare. Appuntamento agli Europei; mancano solo due anni - c'è quasi tutto da cambiare.
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giovedì 24 giugno 2010
Mondiali (6)

Ebbene ce ne andiamo a casa: o meglio, se ne tornano a casa loro. Quegli Azzurri che in qualche modo ci rappresentano, chi più chi meno. Tre palloni in fondo alla rete, la nostra, Marchetti col mal di schiena a forza di raccoglierli. Errori, errori ed errori, ogni minuto dei primi quarantacinque questa parola scandita dalla voce di Fabio Caressa su SKY. La voglia infinita di lanciare qualcosa al televisore, o di spegnerlo definitivamente. C'è stato dell'orgoglio, delle unghie con cui si è r-iniziato finalmente a graffiare; ma solo nell'ultimo quarto d'ora. Lì l'Italia è stata una squadra da Mondiale. Prima, solo l'ombra di ciò che quanto meno ci si dovrebbe aspettare.
Ha fatto bene a prendersi le responsabilità Lippi, in apertura della conferenza stampa. In parte ha ragione. Ma non c'è solo lui, non conta nemmeno indicarlo come capro espiatorio: lui lascerà una panchina calda ad un altro nome (quello di Prandelli), con ancora molti problemi da risolvere. Ora ci deve riprendere dalla sbornia del 2006, e riniziare a lavorare serenamente.
Ecco uno degli errori del calcio italiano: in tutti gli studi delle televisioni italiane ci sono ancora le facce del 1982, dei signori di mezza età a cui ancora c'è chi chiede consigli su come vincere. Basta: la vittoria del Mondiale dell'82 è lontana, altrettanto anche quella del 2006. Ora c'è il 2010, e tanta vergogna. Trasformiamola in energia positiva.
dal sito della GAZZETTA:

dal sito del Corriere dello Sport:

dal sito del Corriere dello Sport:

dal sito del Bild (GERMANIA):

dal sito della CNN (USA):

dal sito de El Pais (Spagna):

dal sito de L'Equipe (Francia):

dal sito del Times (Inghilterra):

IPSE DIXIT:
Lippi: "è tutta colpa mia. Credevo si qualificassero le prime quattro del girone."
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lunedì 21 giugno 2010
Mondiali 2010 (5)
ITALIA - NUOVA ZELANDA: 1-1
C'è un atteggiamento tipicamente italiano, quello disfattista, che viene sempre trasportato anche nel giudizio agli Azzurri. Saran certo motivi culturali quelli che portano gli italiani ad essere sia pessimisti, sia severi nei loro giudizi. Oppure più semplicemente una certa abitudine al peggio, in una situazione politico-sociale che toglie generalmente ogni serenità d'opinione.
Per questo motivo, tornando al discorso meno impegnato del calcio (di cui, per motivi già scritti, mi son ripromesso di parlare in questo mese, nel mio blog), non sorprende che la nazionale di calcio sia sempre accompagnato da cori avversi, proprio da quelli che sono probabilmente i suoi tifosi più accaniti. Un odi et amo che ogni commissario tecnico sa, anche se talvolta finge di non sapere, di dover affrontare. Fa parte un po' del gioco.
Generalmente preferisco non accodarmi a questo disfattismo: invito piuttosto alla prudenza, a giudicare non quelle che sono le premesse, ma l'effettività del gioco. Ma ora non posso fingere più. Non posso scrivere che l'Italia ieri ha giocato bene. Non si tratta più di quel pregiudizio, o giudizio distorto, tipicamente italiano: è obbiettivo che ieri l'Italia ha sofferto, ha giocato male, e la prestazione generale è stata vergognosa.
Non importa che in questo mondiale, se non si guarda all'Argentina ed al Brasile, ogni grande ha fatto male o ha in qualche modo deluso. Si tratta della consolazione dei perdenti. Prima di guardare ai campi altrui, si dovrebbe porre l'attenzione al proprio spogliatoio, riflettendo sulla prestazione di ieri dei vari Camoranesi (tiri a caso e confusione nel campo), Marchisio (perché non è uscito lui, invece di Pepe?), Criscito (un disastro), Cannavaro (colpevole nel gol subito), Gilardino (invisibile), Pazzini (doveva essere risolutivo, non ha combinato nulla), ...
L'atmosfera non è buona. Voci parlano di un gruppo che si sta incrinando, di qualche malumore. Poco importa che matematicamente si può andare ancora avanti; poco importa anche che nel 1982 gli Azzurri passarono il 'gironcino' con solo tre pareggi. Ricordiamo che ieri di fronte avevamo la Nuova Zelanda. Questa volta il coro dei disfattisti fa bene a far sentire la sua voce.
PICCOLA RASSEGNA STAMPA:
Corriere dello Sport, forse il più sincero, titola "Azzurri, che pena!", la Gazzetta chiede invece "Lippi tutto qui?", sottotitolando "Italia addormentata, il gioco non si vede". Tuttosport è l'unico che pare già ad un primo sguardo ottimista: titola "Italia, fatti furba!", specificando "Bloccati dalla Nuova Zelanda. Ma il Mondiale si può ribaltare". Speriamo bene.
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lunedì 14 giugno 2010
Mondiali 2010 (4)

Va bene, l'avevo scritto. Niente commenti dopo la prima partita. Però due osservazioni: vincere magari avrebbe fatto bene, ma il risultato spesso non dà nessuna indicazione. Il Paraguay si è trovato anche sulla via dei tre punti, ma chi ha davvero giocato bene è l'Italia. Ed è importante. Si può migliorare, anche molto, ma le buone indicazioni ci son state (però...attenzione all'Olanda!!!).
RISULTATI:
ITALIA - PARAGUAY : 1-1
DANIMARCA - OLANDA: 0-2
CAMERUN - GIAPPONE: 0-1
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domenica 13 giugno 2010
Mondiali 2010 (3)

Quando una squadra gioca bene è talvolta difficile giudicare se il merito è solo della squadra, o se c’è lo zampino degli avversari. E’ il caso della partita di questa sera, Germania-Australia, praticamente un senso unico a partire dai primi minuti. Grande partita dei tedeschi, ma l’Australia non è stato l’avversario adatto per provare il valore di Klose e compagni. Come sempre, bisogna aspettare. Lo stesso varrà per l’esordio dell’Italia, domani contro il Paraguay. Che ci sia sfiducia è normale, ma anche nel caso di una sconfitta, forse sarebbe meglio aspettare a lanciare gli strali che tutti hanno già in serbo.
RISULTATI:
ALGERIA - SLOVENIA: 0-1
GHANA - SERBIA: 1-0
AUSTRALIA - GERMANIA: 0-4
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venerdì 11 giugno 2010
Mondiali 2010 (3)

per chi legge su facebook: post originale su livingepitaphs.blogspot.com
Dopo le prime due partite del Mondiale sudafricano, c’è da dire una cosa. L’Italia che sembrava così fuori forma, non sembra orientativamente così lontana da quelle che sono le condizioni di Sudafrica, Messico (al di là dell’amichevole), Uruguay e, soprattutto, Francia. Certo, c’è da aspettare Italia-Paraguay, ma se ci si aspettava un inizio esplosivo non c’è stato. O meglio: lo è stato per altri motivi, per la cerimonia inaugurale, per il ballo dei sudafricani dopo la prima marcatura, per le urla e per le vuvuzela. Per il resto, praticamente solo noia (mitigata, come previsto, solo dal commento della Gialappa's).
Risultati:
GIRONE A
Sudafrica - Messico: 1 - 1
Francia - Uruguay: 0 - 0
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GIRONE A
Sudafrica - Messico: 1 - 1
Francia - Uruguay: 0 - 0
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sabato 5 giugno 2010
Mondiali 2010 (1)

E' la prima volta che scrivo di calcio sul mio blog (che, per chi legge su facebook o twitter, è raggiungibile all'indirizzo livingepitaphs.blogspot.com), probabilmente perché non ne sono fanatico, o forse perché do priorità ad altri interessi - soprattutto quando è il momento di depositare nel web dei commenti o delle riflessioni.
Il bello, o il brutto, dei Mondiali è proprio questo: persone che fino a ieri magari seguivano poco il calcio, di punto in bianco, per una sorta d'istintivo senso di appartenenza, iniziano a sentirsene partecipi. Normalmente con la loro piena volontà; talvolta invece perché non si può farne a meno: volenti o nolenti, anche solo per le urla dei vicini, si è tutti coinvolti. Forse è triste che succeda solo per una competizione sportiva, ma tant'è.
Al di là quindi di questo obbligo alla partecipazione, che io sento come istintivo da quando nel 1994 seguì coscienziosamente i miei primi Mondiali (ma addormentandomi prima dei fatidici rigori di Italia-Brasile, che vidi il giorno dopo in replica), ho deciso di iniziare a parlarne perché credo sia poi bello, a distanza di quattro anni, tornare a leggere le considerazioni fatte 'a caldo'. Lo vorrei fare oggi riguardo i miei pensieri del 2006, quando l'Italia ebbe la capacità e la fortuna di vincere. Purtroppo il blog che gestivo allora, che è ancora raggiungibile (sebbene in parte me ne vergogni), contiene solo qualche misero insulto alla Germania - datato 5 luglio -, ed un banale CAMPIONI DEL MONDOx4, del 10 luglio (vedi sopra).
Questa volta invece cercherò di unirmi al carrozzone degli opinionisti, lasciando il mio pensiero ogni volta che mi andrà di farlo.
Partiamo quindi da questo pre-Mondiale; manca meno di una settimana al suo inizio ufficiale, una decina di giorni all'esordio italiano, ma già piovono le critiche. Quasi unanimi.
E' un po' la caratteristica del tifo italiano, un odi et amo viscerale, la capacità di criticare sempre e comunque (salvo poi quando si vince. In quel caso si salta tutti in compagnia sul carro del vincitore). Gli Azzurri hanno messo del loro, esordendo in amichevole contro il Messico, giocando male e perdendo (2-1). Oggi ci sarà un'altra amichevole contro la Svizzera; chissà, mi aspetto andrà comunque male.
Beh, giusto il diritto di critica: ma non è il caso forse di aspettare? Per quanto mi riguarda, ogni commento, ogni critica, ogni elogio, lo dispenserò solo a partire dalla sera del 14 giugno. Sempre su questo blog.
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