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sabato 28 gennaio 2012
Vento
piccolo sfogo in versi, non chiamiamolo poesia (sarebbe una sopravvalutazione), minimamente autobiografico.
Poggio i remi
nel vento
volto, giro
per Dio!
Dov'è la rotta?
S'è perso,
s'è perso!
In balia del vento,
s'è perso.
Grido, strattono
il cielo
di insulti,
faccio fulmini
di bestemmie.
Ma la luce
non taglia il vento,
dov'è la via,
dove ho gettato i remi?
Come si ferma il vento,
come si bacia il vento?
Poggio i remi
nel vento
volto, giro
per Dio!
Dov'è la rotta?
S'è perso,
s'è perso!
In balia del vento,
s'è perso.
Grido, strattono
il cielo
di insulti,
faccio fulmini
di bestemmie.
Ma la luce
non taglia il vento,
dov'è la via,
dove ho gettato i remi?
Come si ferma il vento,
come si bacia il vento?
venerdì 8 ottobre 2010
Generazione di muti

E così mi rendo conto di non saper più parlare, di non voler più parlare; nel futuro saremo tutti muti, come i ciechi di Saramago, ed anche le ultime tracce dei Romantici si ritrovano solo nei blog, su facebook, su twitter. Ma senza nemmeno un commento, virtuale almeno, perché i Romantici rifuggono dalla comprensione dei più; si guadagneranno al massimo un ‘mi piace’, due parole elementari, primitive, ma che hanno perso ogni loro significato.
Pubblico sul blog, chiudo il computer, vado in bagno. Potrei davvero essere muto, e nessuno se ne accorgerebbe.
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