lunedì 12 luglio 2010

Ti ruberò al cielo stanotte



Tu parlavi spesso del mare,
ora è il mare a parlare,
non vedi che le onde hanno 
il tuo nome, o il tuo nome,
sì il tuo nome è l’eco delle onde.

Tu poi parlavi spesso del sole,
ma il sole s’è spento stasera,
se n’è già andato a dormire,
portandoti via con i suoi sogni
tu che anche il sole fai sognare.

Dovrei dirti più spesso che sei bella
ma che senso hanno queste parole
senza il colore dei nostri occhi,
occhi nati per starsi a guardare.
Ti ruberò al cielo stanotte.


2 commenti:

Susi ha detto...

ti amo tanto!

Daniele Erler ha detto...

ANCH'IO!!!