lunedì 13 giugno 2011

I Referendum e la sconfitta del demagogo

Tutto maggio, e questa prima porzione di giugno, ho faticato a trovare il tempo per coltivare quel mio modesto piacere che questo blog rappresenta. I motivi sono i soliti: impegni universitari, a cui si alternano alcune soddisfazioni personali.
Ma ora, seppure con degli esami molto complicati alle porte, non posso evitare di esprimere i miei pensieri su quanto sta avvenendo nel mio Paese.

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Quando ero molto giovane, ai tempi delle elementari, non capivo bene cosa fosse il Referendum. Avevo più coscienza di cosa fosse il nucleare, se non altro perché nel mio paese, ogni anno, venivano dei ragazzini bielorussi, ospitati per respirare aria pulita, e purificarsi dalle radazioni respirate dopo Černobyl’. Ebbene: l’idea che questi vispi coetanei fossero costretti a venire da noi per avere un’aria pura, che permettesse loro di vivere meglio, mi inquietava e continua ad inquietare oggi. Il nucleare per me era il male assoluto, stigmatizzato anche dalle pagine che avevo letto su Hiroshima e Nagasaki; uno dei classici, incomprensibili, parti di malvagità degli adulti. Ma, come una luce di speranza, come un lieto fine in una fiaba cupa, ecco che la spada del Bene aveva trionfato sul Male. Grazie a questo strumento strano, che gli adulti chiamavano Referendum, la paura di un disastro nucleare sembrava (almeno un poco) più lontana: ero così fiero della scritta COMUNE DENUCLEARIZZATO sotto al cartello del mio paese.

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Sono cresciuto, ma non ho cambiato la mia idea. Ho qualche coscienza in più, ora so che cos’è il Referendum, e delle centrali nucleari so anche il pericolo rappresentato non solo dalla loro esistenza, ma anche dalle scorie che producono. So che un’energia pulita, ben più efficace di quelle ora conosciute, è possibile, ma solo con un sostegno alla ricerca. Ogni grande momento di progresso nella Storia, leggasi pure ogni ‘rivoluzione industriale’, si è accompagnata ad un cambiamento della fonte di energia. Puntare oggi su una fonte vecchia e pericolosa, avrebbe favorito soltanto chi su questa fonte può lucrare. Un anacronismo, che anche una visione conscia dell'attualità - con Giappone, Germania ed altre nazioni che si avviano ad una de-nuclearizzazione sempre maggiore - può suffragare. È così deprimente che, per render legge un NO AL NUCLEARE, che dovrebbe essere fondamento della storia umana contemporanea, serva ancora un Referendum. È così esaltante che ancora una volta, come a fine anni Ottanta, il popolo italiano si ritrovi, per una volta, UNITO. In un NO AL NUCLEARE, enorme come il quorum fieramente raggiunto.

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Ma sarebbe stupido commentare un Referendum dimenticando che, appena due settimane fa, ci sono state altre elezioni, che hanno visto una sconfitta generalizzata dei candidati del centro-destra. L'attuale maggioranza parlamentare ha fatto i conti con un'altra maggioranza, quella fatta non di poltroncine romane e sterili polemiche in salotti televisivi, ma di persone che, unite, hanno urlato la loro stanchezza. Il governo, che si arrocca su quelle stesse poltrone, aggrappandosi agli specchi con unghie di mani e piedi, attraverso questi Referendum ha ancora prova di quanto il popolo italiano sia stanco. Berlusconi, ormai privo di ogni contatto con la realtà, aveva chiesto di NON votare. Gli italiani hanno votato. Anche contro quel suo scudo, così personalmente voluto (e che tanto tempo ha rubato agli affari di governo), che gli permetteva di proteggersi con la scusa del legittimo impedimento.
Sarebbe sbagliato leggere il Referendum di questi giorni come un Referendum PRO o CONTRO Berlusconi. Ma trovo pienamente sensato scrivere che Berlusconi, a distanza di poche settimane, ha avuto prova della disaffezione anche dei suoi stessi elettori. È la morte della sua arma più forte, un ribaltamento della demagogia, la sconfitta del suo carisma. Berlusconi è sconfitto, Berlusconi è finito. Anche se cercherà di legarsi al suo ruolo per tutti gli anni che è possibile, ormai è solo l'ultima scoria del passato. E noi siamo quasi come quei bambini bielorussi, abbiamo così tanto bisogno, finalmente, di aria pulita.

3 commenti:

Floriano ha detto...

Esatto, una stanchezza generalizzata dell'elettorato. Ma questa volta l'elettorato ha dimostrato che se toccato da temi cardine può ed è in grado di darsi una scossa dal torpore che lo investe da parecchi anni.

Sopratutto, credo, questo Referendum ( mi piace l'idea di scriverlo maiuscolo - anche se so che Buzzati non apprezzerebbe) dimostri che almeno la metà degli italiani non si è stancata di votare. D'altronde in quasi tutto il territorio nazionale gli ultimi mesi son stati di fortissime campagne elettorali comunali e provinciali, stancando la gente. La gente ( il popolo direbbero alcuni) si è espressa scegliendo il mantenimento del sistema attuale. Penso però che in molte zone sia stata una scelta difficile. Non denigrerei troppo chi ha scelto di non votare per l'acqua pubblica visto che in molte zone d'Italia gli acquedotti "fanno acqua da tutte le parti", per alcuni l'ipotesi privato poteva voler dire più efficienza e qualità, e magari anche più disponibilità d'acqua ( noi viviamo in una regione ricca di H2O, ma al sud non è così o nei grandi capoluoghi). Idem la questione nucleare: spero su questo punto che il governo inizi una serie campagna di ricerca e innovazione sulle altre fonti energetiche, migliorando solare ed eolico e non arenarsi in quinquennali attese per promulgare una nuova legge.

Sul legittimo impedimento non commento, i cittadini sono tutti di serie A.

Daniele Erler ha detto...

Giusto, l'abrogazione è il segnale che in passato il governo, su qualcosa, ha sbagliato. Ora un governo serio e pronto dovrebbe studiare delle alternative valide. Sicuramente l'alternativa proposta sarà, ahinoi, solo sulla questione del legittimo impedimento: mi aspetto un nuovo scudo alle porte, immagino una 'prescrizione breve'..

TD ha detto...

lasciando perdere il caso Berlusconi di cui sai conoscendomi le posizioni, posso affermare che dopo svariati anni di danimarca potrei insegnare io al ministro dell'ambiente a fare qualcosa di concreto. Oppure dato che non voglio passare per "studiato" glli si paga noi italiano (siamo 55.000.000) un tikket di andata e ritorno per copenhagen e zone limitrofe, facendolo magari anche sforare sull'Øresund!!
La cosa insensata , e ho sottoscritto un evento recentemente per questo, è che dobbiamo fare le cose da soli perchè quei paperoni bastardi non ne sono capaci! Non servono geni per capire che in DK si sta meglio e allora vediamone le cause o meglio i motivi!! le possibilità di replicare o perlomeno emulare un programma vincente ci sono anche da noi, ma devono andare e rendersi conto! cazzo perfino il sandro va in giro per i corsi di aggiornamento, e loro no? ma ti credo cazzo che uno che manco guida e paga l'autista c'ha la loppa e non si prende la briga........