martedì 14 dicembre 2010

Gli ebook possono cambiare il popolo?

Discutendo, per quanto possibile in 140 caratteri, sull'ebook in twitter, ho ricevuto una bella risposta di Giovanni Maria Vencato. "I libri sono come l'eroina, leggi perchè per un po' stai meglio". Ci ho riflettuto, e penso che sia proprio una bella definizione. 
Aggiunge "non metterei l'accento sull'aspetto etico della lettura". Il motivo è l'interrogativo che io gli ponevo: "se l'alternativa all'ebook è il nulla,allora forse val la pena di accettarli?in modo che si diffonda un po'di coscienza..o no?". Ecco appunto l'aspetto etico della lettura, quale veicolo principale, io credo, della diffusione di una coscienza civile (prima ancora che intellettuale). Sull'aspetto ho già riflettuto su questo stesso blog (qui): l'ebook può essere un compromesso per difendere e diffondere il piacere della lettura; quasi fosse il veicolo di quella che Vencato definisce "eroina"?
Si legge per piacere, sono d'accordo, ma non c'è anche un aspetto subliminale nella lettura? Chi legge non impara sempre qualcosa, anche senza accorgersene? Dipende da ciò che si legge, sia chiaro. Nel mercato della narrativa non tutto ciò che si vende è pedagogico, e forse ha proprio ragione Vencato nel porre l'accento sull'aspetto più ludico e di disimpegno ("per stare meglio") della lettura. Ma forse illusoriamente io ritengo che un popolo di lettori, sia sempre un popolo illuminato. E siccome il demos ha ancora un certo - seppur relativo - potere, allora un popolo colto e cosciente dovrebbe essere davvero l'auspicio comune. E può la diffusione della lettura creare questo popolo colto, contro quell'anticultura, rappresentata forse dal mezzo televisivo? E' pur sempre utopia, ma se così non fosse, io continuo a ritenere che l'innovazione tecnologica dell'ebook potrebbe portare altre menti ad entrare in contatto con il piacere della cultura, ed i suoi effetti benevoli.
I Lettori, quelli veri, continueranno a preferire il profumo della carta, il calore delle librerie, il vanto di scaffali pieni di volumi e polvere. Ma forse non dovrebbero vedere gli ebook come i nemici assoluti, più gravi persino dell'ignoranza e dell'ostracismo al libero pensiero. 

2 commenti:

Cecca ha detto...

Secondo me tu hai fatto un minestrone con CONTENUTO e FORMA dei libri !?! Cosa c'azzecca l'e-book, come nuovo strumento di fruizione digitale nello sterminato mondo "tradizionale" delle pubblicazioni cartacee, con l'inculturazione negativa di certi libri, piuttosto che con il calo culturale dei contenuti ?!?!

Cioè, quella coscienza che dici tu, dovrebbe essere formata indipendentemente dal fatto che io decida di leggere un libro nel mio computer, o sulla carta, o in un e-book reader..... Casomai sono gli autori, il loro modo di vedere il mondo e di scrivere che vanno cambiati se sono scarni e non diffondono cultura o pedagogia positiva !!

Daniele Erler ha detto...

Ringrazio per il commento, perché è il primo - e ne sono onorato - di un "estraneo" nel mio blog. Tuttavia, ciò che mi rimproveri è in realtà già inteso nel mio intervento; o l'ho espresso male, o non sei riuscito ad intenderlo. Mi spiego. Quando scrivi: "quella coscienza che dici tu, dovrebbe essere formata indipendentemente dal fatto che io decida di leggere un libro nel mio computer, o sulla carta, o in un e-book reader", paradossalmente ripeti ciò che anch'io intendevo con il mio intervento: "io continuo a ritenere che l'innovazione tecnologica dell'ebook potrebbe portare altre menti ad entrare in contatto con il piacere della cultura, ed i suoi effetti benevoli". Altre parole, stesso concetto: o sbaglio? Grazie ancora.